Non sei il trasgressore e ricevi contravvenzioni per violazione del CdS

Spesso quando si ha a che fare con le multe stradali, si sente anche parlare di responsabile in solido: la legge individua, cioè, oltre al trasgressore – che, alla guida dell’auto, ha materialmente violato il codice della strada – un altro soggetto il quale, insieme al primo, è tenuto a pagare la contravvenzione.

Il responsabile in solido è appunto la persona a cui le autorità possono chiedere il pagamento integrale della multa, in alternativa al trasgressore ed a prescindere da qualsiasi ordine di preventiva escussione. In buona sostanza, l’amministrazione non ha l’obbligo di agire prima nei confronti di uno dei due e poi verso l’altro, ma può:

  • notificare la multa sia al trasgressore che, contemporaneamente, al responsabile in solido;
  • in caso di mancato pagamento da parte di uno dei due, può agire con un pignoramento o un fermo auto tanto nei confronti del trasgressore quanto del responsabile in solido. Lo può peraltro fare sia contemporaneamente che prima nei confronti dell’uno e poi, in caso di esito negativo, dell’altro. Non ha l’obbligo di agire prima verso un soggetto in particolare.

 

Di norma, il responsabile in solido di una multa è il proprietario dell’auto quando questo è un soggetto diverso dal conducente-trasgressore. Si pensi al caso del padre che presta l’auto al figlio: se quest’ultimo compie un eccesso di velocità rilevato con autovelox, la multa arriva prima al genitore, in quanto risulta titolare del mezzo dai pubblici registri; la polizia gli intima di indicare il nome dell’effettivo conducente entro 60 giorni e, alla sua dichiarazione, scatta la responsabilità anche del figlio per il pagamento della multa. I punti dalla patente, però, vengono tolti solo all’effettivo conducente.

Al posto del proprietario dell’auto, il responsabile in solido di una multa può essere:

  • l’usufruttuario dell’auto;
  • l’acquirente con patto di riservato dominio (in buona sostanza colui che paga a rate);
  • chi ha l’auto in leasing (la legge parla di «utilizzatore a titolo di locazione finanziaria»).

 

Nel caso in cui la violazione del codice della strada viene commessa da un minorenne, la responsabilità è sempre e solo dei genitori, i quali hanno l’obbligo di sorveglianza sul figlio. Sono quindi il padre e la madre a dover pagare la multa per conto del figlio, a meno che non dimostrino di «non aver potuto impedire il fatto», ossia che l’auto sia stata messa in circolazione contro la loro volontà, una prova difficilissima da dare (il fatto di aver preso le chiavi di nascosto non è sufficiente se non accompagnata dalla dimostrazione che tali chiavi erano state riposte in un luogo nascosto e sicuro).

Gli eredi non sono mai responsabili delle multe stradali del parente defunto. Difatti le obbligazioni nascenti da violazione del codice della strada non si trasmettono per successione. Gli eredi possono chiedere lo sgravio delle sanzioni all’ente emittente anche se è stata loro notificata già la cartella esattoriale.